La Smart Collaboration sarà il new normal nelle aziende che puntano e rimanere competitive muovendosi con agilità tra le nuove modalità di lavoro. Modalità rese disponibili dall’evoluzione degli strumenti digitali e un cambio di paradigma che contrappone ad una metodologia per silos la cooperazione tra specialisti diversi.
Cos’è la Smart Collaboration
Oltre il lavoro di squadra e lo smart working: la Smart Collaboration è il nuovo approccio che consente alle aziende di risolvere i problemi più complessi al giorno d’ oggi e che si oppongono al raggiungimento dei propri obiettivi di business. Questo è possibile attraverso la creazione di team multidisciplinari abilitati dall’uso di piattaforme tecnologiche in grado di superare sia i confini organizzativi e dei luoghi sia la logica a silos tra persone e informazioni presenti all’interno delle organizzazioni. “Ciò che chiamo Smart Collaboration – afferma in un’intervista Heidi K. Gardner, professoressa di Harvard ed esperta del tema, nonché co-fondatrice della società di ricerca e consulenza Gardner & Co − è quell’attività di riunire persone con competenze o prospettive diverse, per poi sfruttarle in modo tale che il gruppo collettivamente possa fare più di ogni singolo individuo. Quando vengono integrate diverse conoscenze e modi di vedere il mondo si possono affrontare problemi complessi in contesti caratterizzati da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità (in inglese detti VUCA – Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity)”.
Le tecnologie abilitanti la Smart Collaboration
Con la Smart Collaboration si registra, dunque, una profonda evoluzione nel modo di affrontare il lavoro in un’ottica di collaborazione aperta tra le diverse aree dell’organizzazione, oltre alla necessità di dotare il personale di strumenti tecnologici idonei affinché essa possa essere funzionare in maniera efficace.
A tale scopo si prestano le soluzioni di Unified Communication & Collaboration (UCC) che, come spiega Gartner, sono l’insieme di tecnologie che “mirano principalmente a migliorare la produttività degli utenti e i processi aziendali relativi alle comunicazioni e alla collaborazione”. Le piattaforme UCC, tra cui, ad esempio Microsoft Teams, infatti, integrano più strumenti di comunicazione aziendale come chiamate vocali, videoconferenze, messaggistica istantanea e sistemi di condivisione di contenuti, consentendo un’esperienza connessa, collaborativa e ricca di valore indipendentemente dal luogo in cui si svolge l’attività lavorativa.
I vantaggi della Smart Collaboration
“Le aziende possono ottenere un potente vantaggio competitivo convincendo esperti specializzati a collaborare al di là dei confini organizzativi e geografici”, afferma Gardner, che prosegue: “Le organizzazioni che si impegnano nella Smart Collaboration ottengono margini di guadagnano più elevati, incentivano la soddisfazione dei clienti e la loro fidelizzazione, sviluppano lavori più innovativi e attraggono e trattengono i migliori talenti”. Ma vediamo meglio i vantaggi che comporta adottare un approccio lavorativo improntato sulla Smart Collaboration.
Aumento dell’employee engagement. Incoraggiare le connessioni tra i dipendenti e semplificarne i flussi collaborativi per ottenere i risultati desiderati più facilmente, accresce il livello di coinvolgimento dei medesimi verso l’azienda, spingendoli a dare il massimo.
Migliore soddisfazione del cliente. Analizzare le esigenze del cliente da più punti di vista grazie ad un approccio multidisciplinare porta necessariamente ad una sua più approfondita conoscenza, che si trasforma in un aumento dell’efficienza nella risposta ai suoi bisogni.
Spinta verso l’innovazione. Quando diverse discipline o modi di pensare si incontrano l’innovazione prende forma. “L’innovazione è creatività che viene applicata per uno scopo utile – dice Heidi K. Gardner. Nel team c’è bisogno di persone che pensino fuori dagli schemi, “pensatori complessi”, e di persone molto pragmatiche e orientate all’azione, “pensatori concreti”, che prendendo quelle idee folli le trasformino in qualcosa di potente e utile”.
Capacità di attrare i migliori talenti. Un approccio improntato sulla Smart Collaboration consente alle organizzazioni di spingersi oltre i confini fisici anche nelle campagne di acquisizione talenti. Dall’altro lato, il poter lavorare in modalità “smart” è, al giorno d’oggi, una delle più diffuse richieste da parte della forza lavoro.
Gli ostacoli
Gli ostacoli principali ad una Smart Collaboration efficace sono due: il primo, legato alla disponibilità di tecnologie adeguate a supportare tale approccio e le competenze necessarie per governarle; il secondo, invece, relativo alle diversità dei punti di vista da allineare verso una soluzione unica dei problemi complessi. Ciò porta i membri del team allargato fuori dalla propria zona di comfort, abbandonando la convinzione che la propria visione delle cose sia superiore a quella degli altri.